Giornata della memoria e dell’impegno 2024

Il Liceo "Vittorio Veneto" aderisce alla "Giornata della memoria e dell’impegno" in ricordo delle vittime innocenti di mafia e ha promosso in occasione di giovedì 21 marzo un momento di riflessione sul significato di tale giornata e alcuni studenti ricorderanno, in particolare, le vicende che hanno visto coinvolte figure di donne e bambine innocenti. Al termine della cerimonia sarà piantato nel giardino della scuola un albero in memoria di tutte le vittime innocenti di mafia.

21 marzo 2024

Si riporta di seguito il testo del discorso letto durante l'evento che ricorda le ragioni di questa iniziativa.

Ogni anno, il 21 marzo, si celebra la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. L’iniziativa, promossa da Libera e riconosciuta ufficialmente dallo Stato, attraverso la legge n. 20 dell’8 marzo 2017, nasce dal dolore di una mamma che ha perso il figlio nella strage di Capaci. 

Racconta don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, che, durante la cerimonia di commemorazione del primo anniversario della strage, fu avvicinato da Carmela Montinaro, la madre di Antonio, il caposcorta di Falcone, che piangendo gli chiese perché il nome di suo figlio non veniva pronunciato mai, ma genericamente ricordato, lui e i suoi colleghi morti nella strage, come “i ragazzi della scorta”.

Ma se alla vittima viene negato anche il diritto di essere ricordata con il proprio nome, il dolore diventa insopportabile. 

Da questo grido di identità negata e dalla volontà di un’altra madre, Saveria Antiochia, madre di Roberto, poliziotto ucciso da Cosa Nostra per proteggere un altro poliziotto, Ninni Cassarà, nasce in don Luigi Ciotti l'idea di raccogliere i nomi di tutte le vittime, anche le più sconosciute, per darne pubblica lettura nella Giornata della memoria e dell’impegno.

 Viene scelto il 21 marzo perché in questo giorno di risveglio della natura si rinnovi la primavera della verità, perché solo facendo memoria si getta il seme dell’impegno e della speranza.

 Recitare i nomi e i cognomi delle vittime innocenti delle mafie non è retorica celebrazione, ma ha lo scopo di farle esistere nella loro dignità. Di farle vivere ancora, di non farle morire mai.