Cerimonia internazionale Mauthausen 2024
Venerdì 25 ottobre 2024 nell'Auditorium del Liceo si svolgerà la cerimonia di restituzione ai Municipi dell'iniziativa svolta in collaborazione con ANPI E ANED che ha portato otto studenti delle classi quarte di una scuola superiore del territorio di ciascun Municipio di Milano a seguire un percorso di formazione per poi partecipare alla cerimonia internazionale che si celebra ogni anno a Mauthausen per ricordare il 5 maggio del 1945, data della liberazione del campo.
L'attività ha avuto inizio il 2 febbraio 2024 quando, nella Sala Alessi di Palazzo Marino a Milano, c’è stato il passaggio di testimone tra i ragazzi che hanno partecipato alla Cerimonia internazionale per la Liberazione del lager di Mauthausen nel 2023 e le studentesse e gli studenti che hanno iniziato il percorso che li ha portati a diventare ambasciatori degli ideali di giustizia, pace e libertà per i quali sono morti i nostri Deportati.
Il percorso ha poi previsto tre momenti formativi a Milano e il viaggio con altri otto gruppi studenteschi in pullman GT verso Mauthausen. L’itinerario del percorso è stato il seguente: Bolzano (commemorazione presso il Lager di via Resia e visita al Monumento alla Vittoria); Linz; Castello di Hartheim (cerimonia e visita del museo); Memoriale di Gusen (partecipazione alla cerimonia internazionale in memoria dei deportati del campo); Lager di Mauthausen (Visita del campo, Cerimonia internazionale celebrativa del 79° Anniversario della Liberazione del Campo - 5 maggio 1945).
La formazione è stata scandita da una riunione plenaria presso La Casa della memoria, un incontro preparatorio di sfondo storico; poi un incontro in Comune (Sala del Consiglio comunale) per conoscere le autorità comunali che prenderanno parte al viaggio, momento preceduto da un “pellegrinaggio” presso i luoghi milanesi dei deportati (albergo Regina, Teatro via Rovello, Palazzo Marino). Infine, ultimo momento di preparazione, un incontro con la responsabile del progetto per uno scambio di idee e di raccolta dati.
Ai ragazzi del Liceo "Vittorio Veneto", Aleksei Mulà (ex 4H), Jormina Virgo e Sveva Pirola (ex 4I), Laura Piranio e Lorenzo Larghi (ex 4F) e al suo accompagnatore (prof. Massimo Vetere) è stato chiesto un lavoro di studio e di scelta del deportato da “ricordare” a Mauthausen: compito intenso e drammatico, perché ha voluto dire “dare volto e nome” a una semplice serie di numeri. Il deportato scelto è stato Domenico Setti, abitante in Via Rubens a Milano. Un giovane uomo antifascista da sempre, che ha lottato fino alla morte per la democrazia e la libertà. Domenico, attraverso un sasso, su cui era scritto il suo nome e il suo numero identificativo, è stato ricordato, insieme ad altri deportati, presso il Monumento italiano sito a Mauthausen.
Si riporta di seguito la riflessione conclusiva, intensa e sentita, dei ragazzi dopo il viaggio.
Siamo consapevoli di non poter cambiare il mondo né le persone; ma, pur nella fatica di trovare le parole giuste, desideriamo cambiare qualcosa di noi. È stata un’esperienza unica nella quale ci siamo sentiti protagonisti e testimoni di una lotta che pensavamo lontana ma che ci appartiene in quanto persone.
Abbiamo vissuto il valore della libertà, abbiamo sentito la responsabilità di cambiare prospettiva, guardando la realtà da un altro punto di vista: calpestando quella stessa terra abbiamo dato identità a coloro ai quali erano stati sottratti un nome e una storia. Superando le differenze, ci é stata data fiducia e responsabilità per far nostre le storie e i valori trasmessi e renderli parte della nostra quotidianità, sull’esempio di chi ci ha accompagnato e guidato: persone che fanno di questa battaglia il centro delle loro vite, costantemente a diretto contatto con i testimoni e ciò che con la loro memoria ci regalano. Abbiamo capito che non importa quanto diversi siamo, se non ci conosciamo o se dopo questa esperienza non ci vedremo più; condividiamo emozioni e ricordi indelebili, che in qualche modo ci hanno legati gli uni agli altri e che anche inconsciamente porteremo sempre con noi. Speriamo col tempo di riuscire a spiegare, almeno in minima parte, quello che questo viaggio ha significato per noi per non renderlo vano ma attribuirgli il valore che merita.